FINANZIAMO IL PROGETTO REGOMA, PROTOCOLLO INTERNAZIONALE CHE HA COME CENTRO COORDINATORE L’ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO NELLO STUDIO DELL’UTILIZZO DEL REGORAFENIB
Finanziamo il progetto REGOMA, un protocollo internazionale che vede come centro coordinatore l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS , che studia l'utilizzo del Regorafenib nella recidiva di glioblastoma. Dopo vent'anni, unico studio al mondo che valuta l’efficacia di un nuovo trattamento verso il glioblastoma, aumentando la sopravvivenza dei pazienti con recidiva.
Per il triennio 2021-2023, abbiamo donato 120.000 euro per finanziare il Dottorato di ricerca della Dott.ssa Marta Padovan nell'equipe di ricerca sui tumori cerebrali dell IOV del Dott. Lombardi dedicato al progetto Regoma.
Professor Giuseppe Lombardi, referente tumori cerebrali I.O.V.
REGOMA è l'unico studio al mondo che ha valutato l'efficacia di un nuovo trattamento chiamato Regorafenib verso il glioblastoma in recidiva.
Questo farmaco è un inibitore multi-tirosin-chinasico che agisce colpendo determinate mutazioni genetiche che si trovano nelle cellule tumorali e nel tessuto circostante al tumore stesso.
Lo studio, svolto su 119 pazienti, ha dimostrato che questo nuovo farmaco aumenta la sopravvivenza dei pazienti con recidiva di glioblastoma rispetto al trattamento standard: si è confrontato, infatti, la chemioterapia standard con Lomustina (ricevuta da 60 pazienti) e la terapia sperimentale con Regorafenib (ricevuta dai restanti 59) e si è osservato che ad un anno dall’inizio del trattamento, quasi il 40% dei pazienti in cura con Regorafenib era vivo, rispetto al 15% rilevabile tra coloro che erano in trattamento con la Lomustina.
La tollerabilità di Regorafenib è stata buona: in meno di un caso su 5 è stato necessario ridurre la dose per gestire gli effetti collaterali, mentre meno di un paziente su 10 ha dovuto ricorrere alla sospensione della terapia.
Sulla sorta di questi buoni risultati, all’Istituto Oncologico Veneto IOV-IRCCS di Padova si è continuato a studiare l’attività e la sicurezza di Regorafenib nei pazienti con glioblastoma recidivato:
- tramite uno studio retrospettivo monocentrico “real life”, condotto allo IOV tra il
2018 e il 2020: nei 54 pazienti coinvolti nello studio, si è osservata una sopravvivenza mediana di 10,2 mesi e, a 12 mesi dall’inizio del trattamento si è confermato che il 43% dei pazienti in cura con Regorafenib era vivo
- tramite uno studio osservazionale multicentrico “REGOMA-OSS”, condotto in 38
oncologie italiana, che ha arruolato 190 pazienti fino al 31/10/2022: la raccolta e
l’analisi dei dati sono in corso.
In seguito a questi importanti risultati, l'AIFA (agenzia italiana del farmaco) ha reso tale farmaco disponibile per tutti i pazienti italiani e lo stesso trattamento è stato inserito nelle linee guida americane NCCN 2020 per il trattamento del glioblastoma; quindi, dopo quasi 20 anni, i pazienti con glioblastoma hanno la possibilità di ricevere un nuovo trattamento.
Ulteriori studi di laboratorio sempre legati al progetto Regoma hanno ricercato specifiche alterazioni molecolari presenti nelle cellule tumorali come importanti fattori predittivi dell'efficacia del regorafenib. Questo avvalora il concetto della terapia di precisione e personalizzata anche per il glioblastoma.
Dott.ssa Marta Padovan, ricercatrice IOV