IL GLIOBLASTOMA E’ UN TUMORE CEREBRALE CHE COLPISCE IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE
FINANZIAMO IL PROGETTO REGOMA COORDINATO DALL’ U.O.C DI ONCOLOGIA 1 DELL’ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO
(IOV-IRCSS di Padova)
Il glioblastoma è il più aggressivo dei tumori cerebrali e rappresenta il 60% dei tumori maligni che originano dal sistema nervoso centrale.
E’ essenzialmente un tumore che colpisce l’adulto, manifestandosi solitamente dopo i 40 anni con un picco di incidenza attorno ai 64 anni.
L’incidenza di glioblastoma è di circa 5-6 casi ogni 100mila abitanti con un picco di 13 casi ogni 100mila abitanti nella fascia di età superiore ai 65
Vi è una leggera preponderanza nel sesso maschile.
Nella quasi totalità dei casi, si tratta di un tumore sporadico; raramente può essere correlato ad una precedente esposizione alle radiazioni o a rare sindromi ereditarie, come la sindrome di Li-Fraumeni. All’esordio della malattia e durante la storia di malattia, il paziente e la propria famiglia potrebbero affrontare sintomi quali cefalea, nausea, disturbi cognitivi e di memoria, difficoltà nel muovere o nel sentire una parte del corpo, cambiamenti nella visione e nella produzione del linguaggio, cambiamenti di personalità o crisi epilettiche.
Si manifesta quasi esclusivamente nel cervello, meno frequentemente può apparire nel tronco cerebrale, nel cervelletto e nel midollo spinale. Ad oggi il trattamento primario standard, dopo l’intervento neurochirurgico, prevede la radioterapia e la chemioterapia con Temozolomide.
Negli ultimi anni si sono acquisite molte conoscenze sulla biologia del glioblastoma, ma purtroppo ad oggi tutti i trattamenti rimangono volti al rallentamento della malattia, ma non alla guarigione. Per la complessità della situazione, sin dall’inizio è di fondamentale importanza la presa in carico del paziente dal punto di vista multidisciplinare, da parte di professionisti che lavorano con particolare attenzione in ambito neuro-oncologico come oncologi, radioterapisti, neurochirurghi, neurologi, psicologi, psichiatri e altre figure quali i neuroradiologi, medici nucleari e anatomopatologi.
Molto rimane ancora da studiare per comprendere appieno i meccanismi molecolari e genetici che causano lo sviluppo di questa neoplasia così aggressiva, in modo da avvalersi di nuovi e più validi trattamenti.
I glioblastomi possono essere:
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glioblastomi primari: senza precursori di grado inferiore, sono la forma più comune di glioblastoma e tendono ad essere più aggressivi.
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glioblastomi secondari: derivano da tumori astrocitici di grado inferiore ed evolvono poi in tumori di grado IV.
Le cause non sono ancora del tutto note. Le nuove tecnologie ci consentono di diagnosticare la malattia in maniera specifica.
Con il trattamento standard (radioterapia e chemioterapia dopo chirurgia) vi è un aumento della sopravvivenza rispetto alla sola radioterapia, in particolare nei pazienti con la metilazione del gene MGMT.
Dal 2021 finanziamo la ricerca scientifica con il progetto REGOMA e REGOMA-2, un protocollo internazionale coordinato dall’Istituto oncologico Veneto.